Ho partecipato ad un bellissimo corso di aggiornamento sulla violenza di genere. I fatti di cronaca evidenziano quotidianamente che questo fenomeno è sempre. Sia chiaro che non è presente solo nei ceti medio-bassi come si potrebbe pensare, bensì è presente anche nei ceti alti. La differenza è che le donne di ceto basso accettano di rivolgersi ai consultori ed ai pronto soccorsi per farsi aiutare, mentre tra le donne di ceto alto il senso di vergogna è maggiore e di conseguenza anche il loro isolamento.
Mi rivolgo quindi principalmente a loro, a quelle donne che vivono in uno stato economicamente agiato, che sono accanto a uomini economicamente e politicamente potenti, che hanno paura più di altre a chiedere aiuto perché sarebbe una “vergogna” per lui, per i figli e dopo anche per lei.
Ci sono molti modi in cui essere vittima di violenza di genere, a partire da quella psicologia e verbale così caratterizzata:
- subire atteggiamenti intimidatori
- minacce
- vessazioni
- denigrazione e svalutazione
- isolamento da amici e parenti
- isolamento da luoghi e abitudini,
Questi sono attacchi diretti alla dignità femminile e possono cadere anche nella violenza assistita qualora accadessero di fronte ai figli. Ormai gli studi sono chiari: i bambini vittime di violenza assistita hanno problemi sia fisici che nella crescita psicologica.
E poi ancora. La violenza è ciclica… Non è vero che è episodica, ma torna, torna sempre…
Fase 1: tensione, conflittualità, stress
Fase 2: violenza, pericolo, agito (psicologico e/o fisico)
Fase 3: riappacificazione, minimizzazione, illusione
Fase 4: luna di miele, pentimento, gentilezza, promessa
Si sa, è difficile uscire da una relazione di maltrattamento per:
- paura di perdere i figli
- paura di perdere la casa
- paura del giudizio degli altri
eppure è possibile, chiedendo aiuto alle figure competenti che sanno supportare ed indirizzare la donna nella maniera giusta.
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